Scoperto e definito da W. Heisemberg nel 1927, questo principio ha regalato all’umanità aspetti sconfinati, meravigliosi, incredibili di quella che è sempre stata creduta essere la realtà in cui viviamo.

In breve questo principio riguarda direttamente il singolo individuo, l’osservatore, e la sua realtà osservata, che copartecipa lui stesso a creare. Solo osservandola la realtà si modifica.

Decade così il concetto di verità assoluta, tutto diviene relativo e opinabile, perché alla fine di tutto, se C’è questa forte integrazione tra me e la mia realtà, chi inizia prima a influenzare la creazione stessa? È nato prima l’uovo o la gallina?

L’osservabilita di qualsiasi cosa non è la prova della sua esistenza, ma dell’esistenza di qualcuno che la osserva. Mi dice semplicemente che io esisto. Non solo, che niente è fisso, immobile e certo, e che le cose posso cambiarle, ponendo nuova visione nuova ad ogni cosa.

Io sono soggetto creatore di immenso potere, e qui, da me è per questo che pongo da subito questo quesito :

vuoi avere ragione o essere felice?

Perché se vuoi avere ragione, non hai compreso bene il tuo valore, devi dare potere a te stessa, non ad un pensiero, un’idea, un concetto etc. Siamo tutti diversi, in un mondo che non ci dà certezze assolute, un giorno va bene, l’altro no.

Per cui, dopo che ogni idea è incerta e indeterminata perché valida solo in quell’istante, perché non iniziamo a conoscerci davvero? Al di là del “io sono fatta così “, al di là delle definizioni, “sono sfortunata, sono triste, sono incapace”. Chi è che parla? Chi stai facendo parlare? Che realtà stai creando? Aldilà di questo, chi c’è? Cosa c’è? E allora ripeto, metti via certezze, schemi mentali, rigidi dogmi, via tutto questo meccanicismo ripetitivo e chiediti : “voglio avere ragione o essere felice”?